Tarallini

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Ho un debole per i taralli! Quando ogni estate torno in vacanza in Salento, non posso fare a meno di rimpinzarmi di questi deliziosi stuzzichini…li sgranocchio ovunque…in spiaggia, in macchina, per strada!

Ho voluto prepararli in casa con le mie mani e devo dire che, nonostante le preoccupazioni iniziali, la realizzazione è stata divertente e si è svolta senza intoppi.

A scansare ogni equivoco, sottolineo che esistono varie ricette dei tarallini pugliesi: alcune prevedono l’utilizzo del lievito di birra e altre no.

Ho deciso di affidarmi alle sapienti pagine del meraviglioso “Odori, sapori, colori della cucina salentina in 629 ricette di ieri e di oggi” di Lucia Lazari.

Un libro che mi è stato vivamente consigliato da Michela, amica e titolare della Libreria Idrusa di Alessano perché completo, esaustivo e ricco di ricette assolutamente originali e fedeli alla tradizione culinaria salentina.

Che aggiungere? Il risultato è stato eccezionale! Se un kg di farina dovesse parervi eccessivo per i vostri consumi, dimezzate pure le dosi. Io però vi consiglio di utilizzare la dose intera perché potete conservare i vostri tarallini a lungo se avrete l’accortezza di chiuderli in sacchetti ermetici una volta freddati. Vi assicuro che non dureranno a lungo!

 

Ingredienti:

  • 1 kg di farina 00
  • 2 dl di olio extra vergine di oliva di eccellente qualità
  • 30 g di lievito di birra fresco
  • 1 bicchiere di vino bianco non frizzante (circa 200 ml)
  • 30 g di sale
  • 2 cucchiai di semi di finocchietto (facoltativi e sostituibili con una spolverata di pepe nero macinato fresco)
  • acqua tiepida qb (circa 360 ml)

 

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Impastate nella planetaria la farina con l’olio, il lievito sciolto in due dita di acqua tiepida ed il vino bianco.

Aggiungete tanta acqua tiepida quanta ne servirà a far assorbire tutta la farina.

Unite infine il sale e il finocchietto, se lo gradite. L’impasto dovrà risultare elastico, liscio e perfettamente incordato.

Staccate poca pasta alla volta e create un serpentello grosso quanto un dito. Tagliate in pezzi lunghi 15 cm circa e congiungete le due estremità, sigillandole con una lieve pressione.

Mettete i taralli a lievitare per due ore su di un canovaccio leggermente infarinato.

In una pentola, fate bollire abbondante acqua salata e immergetevi i taralli, cinque o sei alla volta. Non appena verranno a galla, scolateli e poggiateli su di un canovaccio ad asciugare brevemente.

Nel frattempo, accendete il forno a 180° statico e cuocete i tarallini sulla teglia rivestita di carta forno per circa 40/45 minuti, fino a quando diventeranno dorati e croccanti.

 

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